Discorso Presidente Prof. Filippo Boscia per il 70° dell'AMCI.

Desidero esprimere un vivissimo ringraziamento al Cardinale Angelini e alla Madre Generale della Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo, Madre Maurizia, per averci accolti oggi 5 luglio 2014, a settanta anni dalla fondazione dell’AMCI, nella loro Cappella privata per rendere grazie al Signore nostro Dio.
E' il Signore che ci invita a celebrare questo anniversario alla presenza di Sua Eminenza il Card. Angelini e ci chiama a partecipare alla Funzione Liturgica presieduta da Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca e concelebrata da Mons. Andrea Manto.
Al Signore vogliamo affidare il nostro futuro e offrire la nostra testimonianza perenne al servizio della vita.
La nostra Associazione ecclesiale, è nata 70 anni fa, il 5 luglio del 1944 per la provvidenziale positiva azione dei soci Gedda, Maltarello, Villani, Dordoni, Lodoli, Sartori, Biava e Stablum, fondatori che in questa particolare giornata desideriamo ricordare e onorare con particolare affetto e riconoscenza.
L’AMCI da allora è stata ed è sempre fedele al Magistero della Chiesa e testimonia la propria identità in limpido e leale servizio, così come auspicato dai fondatori che l’hanno concepita e da tutti i loro eredi che l’hanno trasmessa fino ad oggi.
L’attività dell’AMCI, Associazione di fedeli laici, sempre aderente alla missione fondamentale della Chiesa, ha coperto una vastità incredibile di campi di azione che dalle attività professionali si sono estese alle complesse questioni del nascere, del vivere, del soffrire, della cura, e della care della persona umana in ogni faticosa tappa del suo percorso terreno.
L’AMCI ha offerto solida formazione ai propri aderenti affinché testimoniassero con carità e spirito missionario il Vangelo della Vita estendendo questa testimonianza alle famiglie, alle agenzie educative e di comunicazione sociale, privilegiando i settori della cultura e della politica.
Per tutto questo siamo particolarmente grati al Cardinale Angelini che ci ha guidati, ai medici fondatori e a tutti gli amici che ci hanno preceduto nelle responsabilità associative. Tutti ci hanno permesso di agire rispettando il dovuto legame con l’autorità ecclesiastica e ci hanno fatto percepire i criteri fondamentali di ecclesialità di una Associazione che svolge il suo impegno e la sua vivace attività al servizio della dignità integrale dell’uomo.
L’AMCI è una sorta di arena nella quale si combatte una battaglia di civiltà e dove si sono perfezionate come vocazione e testimonianza le strategie in difesa della vita, delle fragilità, delle sofferenze e dove si svolgono sfide educative riguardanti le famiglie, l’accettazione dei figli, l’educazione della gioventù, la cura degli ammalati, e la difesa della vita umana dal concepimento sino al suo naturale declino.
Così l’hanno voluta i nostri Assistenti Ecclesiastici Nazionali: una sorta di laboratorio strategico sempre al servizio della vita e di una proficua formazione.
A loro va il nostro sentito ringraziamento!
A Mons. Pelloux, vivace presenza del primo quinquennio;
Al Cardinale Angelini che ci ha seguito sino ad oggi e continuerà ancora con affetto a seguirci;
Al Cardinal Tettamanzi, Assistente Ecclesiastico dal 1998 al 2012;
A Mons. Menichelli, attualmente Vescovo Delegato a guidare l’AMCI nel suo futuro.
Con loro ringrazio anche i Vice Assistenti Nazionali: S. E. Mons. Ignacio Carrasco de Paula, Mons. Mauro Cozzoli e Don Roberto Colombo.
Voglio estendere il mio riconoscente pensiero a tutti i Soci della nostra Associazione che hanno dedicato impegno e positive energie per il bene dell’AMCI. Tra i Soci Fondatori voglio in particolare ricordare l'entusiasmo del Prof. Maltarello, degno testimone di fede che io ho personalmente conosciuto, apprezzato e onorato.
Testimoni credibili sono stati tutti gli altri fondatori, cari amici che a noi hanno lasciato in perenne eredità l’Associazione, affinché continuassimo a forgiare la nostra coscienza cristiana e a sostenere ogni lotta per la giustizia, per la pace e per il bene comune.
Insieme a loro ricordo e ringrazio tutti i Presidenti Nazionali da Gedda, a de Franciscis, da Di Virgilio a Saraceni, tutti i Segretari Nazionali, i Consiglieri Eletti e Cooptati, i Presidenti Regionali e Diocesani, e tutti i Soci che dedicano le loro attività con creatività e forza al servizio degli altri, degli ammalati fragili, ai poveri, indifesi, ai portatori di handicap, e coloro che sono impegnati in lontane terre di missione.
Ricordo il lavoro silenzioso delle nostre segretarie Cristina Narcisi e Valentina Romanini e di tanti altri.
Naturalmente non è possibile presentare in questa sede il lungo loro elenco, ma le loro attività sono ben conosciute a noi tutti che continuiamo a godere del loro impegno e del loro servizio.
Sentiamo viva e palpitante la voce del Pontefice Pio XII, Papa Pacelli, che nel tormentato periodo bellico e per tutto il suo pontificato, con forza e coraggio, ha incitato all'unità dei Cristiani e al loro impegno laicale.
Sentiamo viva e palpitante la presenza dei Pontefici Santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e quella dei pontefici tutti che hanno amato e incoraggiato l'AMCI.
Abbracciamo Papa Francesco, al quale diciamo che desideriamo trovare e proclamare parole nuove e forme nuove con cui raccontare la bellezza e la forza della fede alle persone che incontriamo, ai fragili, agli indifesi, ai deboli, ai feriti dalla vita, per ridar loro la speranza e la certezza che il Signore è con loro che non li abbandona mai, ma li ama teneramente.
Vogliamo essere accanto a Papa Francesco nei percorsi missionari e di conversione che sono di fatto cogenti e necessari nel mondo intero e in modo particolare nella nostra Europa e nella cattolicissima Italia.
Con questo spirito vogliamo essere, e certamente saremo, testimoni credibili di Cristo Risorto ed evangelizzatori nel mondo della sofferenza. La nostra professione, e le nostre competenze saranno vissute da ciascuno di noi come missione per realizzare pienamente il bene dell’umanità nella verità, nella giustizia, nell’amore, nel servizio ai più deboli.
E’ questo il mio augurio per tutti. Viva l’AMCI e il suo futuro.