Comunicato stampa sul decreto Zingaretti 30 06 2014

I medici cattolici giudicano riprovevole ogni forma di aborto, diretto o indiretto, nascosto o occulto.
Ribadiscono che è atto abortivo anche l’uso di farmaci o di mezzi che impediscono l’impianto in utero dell’embrione fecondato o di quelli che ne provocano il distacco precoce.
Riaffermano che chi consapevolmente prescriva o applichi tali farmaci o mezzi coopera con azioni abortive.
Gli operatori sanitari in queste circostanze devono sollevare l’obiezione di coscienza: sono obbligati a farlo per loro dovere morale, ma anche per il rispetto della persona assistita.
I medici cattolici vivacemente contestano delibere o regolamenti che inducono per legge a cooperare in maniera prossima all’azione abortiva diretta o indiretta.
L’obiezione di coscienza dei medici cattolici proprio in queste circostanze si fa acuta e viva e ha tra l’altro significato di denuncia sociale di una ingiustizia legalizzata perpetrata contro la vita nascente.
La tutela e l’accoglienza della vita nascente è azione e testimonianza indispensabile, decisiva è credibile che ogni cristiano deve dare.


Prof. Filippo M. Boscia
Presidente Nazionale AMCI e Direttivo Nazionale
Roma 30 giugno 2014