Relatore d’eccezione è stato il Prof. Giuseppe Acocella, professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università “Federico II” di Napoli e personalità di rilievo nazionale (tra l’altro è stato vice - presidente del CNEL - Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro - e Rettore dell'Università San Pio V di Roma).
I lavori sono stati introdotti dal dr. Battimelli che ha sottolineato come il tema scelto, che potrebbe sembrare a prima vista alquanto accademico e dottrinale, è in realtà molto cogente e concreto perché è incontrovertibile l’interesse della politica e dello Stato nella ricerca di una legislazione o quanto meno di una regolamentazione che delimiti i diritti e i doveri nei confronti delle tematiche della vita e della tecnoscienza.
Dotta e densa di profonde riflessioni la relazione dell’illustre ospite che ha affermato, in accordo con Mounier, che nella società attuale – che Baumann definisce “liquida” – caratterizzata tra l’altro dai segni allarmanti della crisi della finanziarizzazione del capitalismo, la tecnica può portare gravi insidie per l’umanità, dal momento che “soggiogando l’uomo al servizio dell’economia, ne esilia la spiritualità e annulla la centralità della persona nella storia”.
Le conclusioni sono state affidate all’arcivescovo Mons. Orazio Soricelli che, rilevando come le ineludibili problematiche della bioetica toccano ciascuno di noi sia individualmente che comunitariamente, ha auspicato che la scienza e la tecnica siano sempre al servizio dell’uomo e del bene comune e mai contro la vita