Come previsto si è svolto il 5 aprile l'annuale incontro di preparazione alla Pasqua, collegato al quale ha avuto luogo l’incontro formativo sull’obiezione di coscienza.
La celebrazione eucaristica è stata officiata da S.E. mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza, che nell'omelia si è rifatto alla lettura del giorno riguardante la resurrezione di Lazzaro. Si tratta della descrizione più ampia e particolareggiata di un miracolo di tutta la Bibbia. Ha concelebrato il nostro Assistente Ecclesiastico, p. Bernard Jalkh.
Nel racconto colpisce un particolare: la compassione di Gesù per la morte di questa persona, a Lui tanto cara, e per il dolore delle due sorelle, Marta e Maria. "Gesù […] si commosse profondamente" (Gv 11,33) e "scoppiò in pianto" (Gv 11,35).
Questo miracolo è pieno di significati. Prima di tutto preannunzia la Morte e la Resurrezione di Gesù. Di lì a poco, Gesù doveva morire per noi sulla croce, per poi risorgere glorioso. Tuttavia, c'è una grande differenza fra le due resurrezioni. Lazzaro tornò in vita, per poi morire di nuovo alcuni anni dopo; Gesù invece risorse glorioso, con la Sua stessa forza, dischiudendo a noi le porte della Vita Eterna.

OBIEZIONE DI COSCIENZA

Ci siamo poi spostati nella saletta intitolata a S. Tommaso, per il convegno dedicato al tema dell'obiezione di coscienza
Il primo relatore è stato il collega dottor Stefano Ojetti di Ascoli Piceno, membro del direttivo nazionale AMCI, il quale, dopo aver messo in chiaro che la libertà di coscienza del medico e quindi l'obiezione è stata trattata per la prima volta tanti secoli fa, a partire da Ippocrate e dai poeti tragici greci, ben prima dell'avvento del cristianesimo, e dopo aver affermato che essa fa necessariamente parte integrante della professione, ha illustrato le modifiche che l'Amci nazionale propone al testo del nuovo codice deontologico che sta per vedere la luce.
Va anche detto che, a livello locale, la nostra sezione ha avuto, in merito, un dialogo proficuo con l’Ordine dei Medici.
E' seguita la relazione del presidente dei giuristi cattolici piacentini avvocato Livio Podrecca che ha rilevato come alcuni capitoli del nuovo codice deontologico siano in possibile contrasto con la carta costituzionale, laddove invitano il medico ad agire secondo le norme di legge, senza lasciare libertà di obiezione.
Difficile, come sempre, stabilire la giusta relazione tra la legge scritta e l'etica, ma la sensazione è che ci si trovi di fronte ad un periodo di dominio del 'politicamente corretto', a scapito della coscienza del singolo e della professione stessa.
Come cattolici, ma ancor prima come medici e come appassionati di umanità, ci dobbiamo sentire davvero coinvolti.
La nostra libertà di scelta è anche un servizio ai nostri pazienti e alla società.
Nella discussione che è seguita, sono intervenuti i colleghi Carrara, Mistraletti, Dughetti (in rappresentanza del presidente dell'ordine di Piacenza), padre Bernard e il rappresentate AMCI di Fidenza, dott. Luigi Gardini, significativamente presente all’incontro.


Il Segretario
               Luigi Cella                                          Il Presidente 

                                                                                    Flavio della Croce

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